14/09/2025 — Giorno del Ricordo & del Potere: diventare donatori di liberazione

Sintesi Murli (4–6 punti + brevi citazioni)

  1. Amore che rende “yogi facili”. Oggi BapDada guarda i figli “fusi nell’amore (loveleen)” e “adorabili”: nell’atmosfera del Giorno del Ricordo l’amore rende lo yoga semplice, non uno sforzo.
  2. Dalla promessa al definitivo. Non accumulare nuove “promesse su fogli” — renderle ferme: “Anche se dovessi morire, non rompere la promessa”.
  3. Anno della liberazione. Celebrare questo tempo come anno dell’amore, senza sforzo e senza problemi: basta scuse e ragioni (“non è così, è cosà”), passare a soluzioni.
  4. Servizio integrale. Non solo parole: pensieri, parole e azioni insieme, con amore e cooperazione.
  5. Sempre-pronti. Tenere la “linea dell’intelletto” libera: al segnale del Padre, pronti in un secondo — niente attaccamenti, niente esitazioni.
  6. Donatori di liberazione. Liberarsi e diventare strumenti per liberare molti: “master donatori di liberazione”.

Pratica del giorno (dharna + yoga)

  • Dharna – “Dalla scusa alla soluzione”. Oggi ogni volta che la mente dice “non è così, è cosà”, fermati e chiedi: Qual è la soluzione d’amore qui? Applica un gesto micro-concreto (una parola gentile, un silenzio che ascolta, un aiuto pratico).
  • Yoga – “Ricordo vulcanico” (5′). 1′ respiro calmo → 2′ visualizza il Padre/Luce che ti avvolge nelle “braccia amorevoli”; senti l’ebbrezza di dire “Il mio Baba” → 1′ offri la promessa che vuoi rendere definitiva → 1′ sempre-pronti: inspiro “Amore”, espiro “Soluzione”.

Avyakt7 – Nota fissa & sintesi breve

Nota fissa. Avyakt7 è un blog indipendente che talvolta propone riflessioni critiche (costruttive) su linguaggi e prassi BK. Lo includiamo per onestà intellettuale e crescita: apertura sì, offesa no.

Sintesi (post 12/06/2016). “BK-family & lokik-family”: i conti karmici si giocano anche sul terreno della famiglia di sangue; riconoscere ciò che ereditiamo (pregi/difetti) aiuta a dissolvere l’ego e guarire pattern antichi. Mettere la famiglia “reale” da parte per quella “spirituale” può essere un errore: tutto è famiglia, ognuno ha il suo tempo.


Ponte BK ↔ SCSM (Bhakti-touch) ↔ Versione laica

  • BK. Oggi il servizio è pensiero-parola-azione allineati; niente scuse, soluzioni e amore operativo.
  • Bhakti / SCSM. Ripeti dolcemente il Nome (Nārāyaṇa / Kṛṣṇa / Paramātmā): il Nome trasforma la promessa in vrata (voto) e rende “sempre-pronti”.
  • Laico. Traduce: “Sorgente di Luce / Coscienza” + igiene mentale (stop scuse → una piccola soluzione ora) + gesto utile per qualcuno oggi.

Mini-serie “UFO & Coscienza — letture simboliche” · Episodio 1/4

Segni nel cielo, stati sottili e mito dell’ignoto

Nota di trasparenza. Questa sezione si ispira a materiali “Global BK” (non ufficiali BK) e a fonti simboliche. La trattiamo come meditazione interpretativa, non come dottrina.

Perché ci affascinano i “segni nel cielo”?
Perché l’anima ama l’oltre. Luci, “oggetti”, geometrie nel grano: a volte fatti, a volte fraintendimenti, spesso specchi interiori. Qui non cerchiamo “prove”, ma senso: quando appare qualcosa che buca l’abitudine, l’anima sussurra “ricòrdati di Me”.

Tre sguardi complementari

BK (Rāja Yoga).

  • I “segni” sono promemoria del ricordo: se accrescono purezza, umiltà, servizio, sono utili; se gonfiano curiosità ed ego, sono Māyā.
  • Leggiamoli come invito a silenzio-luce: più ricordo, meno sensazionalismo.

SCSM / Bhakti (Gaudiya).

  • L’ignoto come epifania: il cuore si apre e spontaneamente invoca il Nome (Kṛṣṇa / Nārāyaṇa / Rāma).
  • Criterio bhakti: tutto ciò che accresce prema (amore) e seva (servizio) è sano; ciò che alimenta ahaṅkāra (ego) non è nutriente.

Laico (psico-simbolico).

  • Leggiamo UFO e “fenomeni” come archetipi e bisogni di trascendenza.
  • Discernimento: bias percettivi, cultura, desiderio di mistero… senza negare, ma senza farsi trascinare.

Bussola di discernimento (da tenere nel taschino)

  • Purezza: dopo il “segno” sono più sobrio, etico, semplice?
  • Umiltà: sento meno io-centrismo e più gratitudine?
  • Utilità: questo mi rende più utile, benevolo, presente?
    Se PUU non cresce, è rumore. Se cresce, è invito.

Quattro “no” gentili: niente caccia compulsiva, niente guru-ego (“io so”), niente paure apocalittiche, niente risse online.
Quattro “sì” concreti: silenzio, Nome o respiro, un gesto di bontà, un appunto nel diario.

Pratica 3′ — “Segno → Silenzio → Senso”

  • Aterra (30″): tre respiri lenti; nota tre cose che senti nel corpo.
  • Centra (60″): mano al cuore: “Io sono coscienza che osserva”.
  • Interroga (45″): “Cosa mi chiede di trasformare qui e ora?”
  • Ascolta (45″): resta in quiete; accogli la prima risposta semplice.
  • Affida (30″): Om Shanti / Hare Kṛṣṇa / “grazie” laico.
    Ultra-breve (15″): STOP → PUNTO → LASCIA.

FAQ rapide

È tutto simbolico allora?
No: diciamo che l’uso simbolico è il più fertile per la pratica quotidiana. Il resto, se c’è, non cambia il tuo prossimo respiro pulito.

Come distinguo “segno” da distrazione?
Controlla PUU: Purità-Umiltà-Utilità. Se non cresce, scrolla via con gentilezza.

E se mi spavento?
Riduci input, chiama Nome/silenzio, parla con una persona di fiducia, fai una cosa buona concreta.



Verso del giorno – Bhagavad-gītā 1.1

“Dharmakṣetre Kurukṣetre…” Il campo di battaglia è interiore: il dovere (dharma) incontra gli attaccamenti.

  • Ponte BK: Mahābhārat come guerra delle tendenze; il ricordare rende facile scegliere il dharma.
  • Bhakti / SCSM: Kṛṣṇa-Bhagavān guida Arjuna: il Nome allinea cuore, intelletto e azione.
  • Laico: conflitto etico quotidiano; scegli principi > impulsi.

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