Brahmana nell’era di KaliYuga

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di Ramananda Das (RamShyam)

🕊️ Brahmana nell’era di KaliYuga

Una riflessione tra ISKCON e Brahma Kumaris

✍️ di Renzo Samaritani RamShyam

In un’epoca in cui i confini tra tradizione e innovazione spirituale si fanno sempre più porosi, mi ritrovo — anima in cammino — a portare in me due lignaggi, due visioni, due prospettive che si parlano da mondi apparentemente distanti:
quella della Coscienza di Krishna, nella linea di Srila Prabhupada e degli Acharya vedici, e quella della Brahma Kumaris, nata nel cuore del XX secolo in India come fioritura silenziosa della Saggezza Universale.

🧵 Il filo sacro dell’iniziazione

Ricordo il giorno in cui ricevetti il sacro filo brahminico (yajnopavita) nella mia seconda iniziazione nella CdK: un momento potente, denso di responsabilità. Da quel giorno, ero formalmente un brahmana vaishnava, autorizzato a compiere atti devozionali più profondi, a recitare il Gayatri Mantra, e soprattutto a diventare strumento del dharma nel mondo.

Era un rito antico, tramandato da millenni, che ricollega l’anima alla catena della conoscenza rivelata (parampara).

🌼 La nascita spirituale secondo i BK

Ma poi, anni dopo, una nuova luce. Silenziosa, essenziale, quasi materna. In una piccola sala tranquilla di meditazione, senza ghirlande né tamburi, qualcuno mi ha detto:

“Se stai seguendo la Shrimat di Shiv Baba, tu sei già brahmine. Sei nato dalla bocca di Brahma, sei un’anima in rinascita.”

In quel momento ho sentito un’altra iniziazione, più interiore, ma non per questo meno vera. Non c’era filo sacro, ma c’era il filo invisibile della consapevolezza:
Io sono un’anima. Dio è il Padre di tutte le anime. Il tempo è ciclico. Il dramma è perfetto.

📖 Due visioni di Jnana Yoga

Nella Bhagavad Gita, Krishna spiega con maestria le vie dello Yoga. Una di esse è il Jnana Yoga, il sentiero della conoscenza. Ma nella CdK viene spesso subordinato al Bhakti Yoga: la conoscenza senza devozione rischia di diventare secca, arida.

Nei Brahma Kumaris, invece, la conoscenza è centrale: non è solo intellettuale, è trasformativa. Lo Jnana Yoga è vivere quotidianamente la coscienza dell’anima, del Supremo, del ciclo del tempo. È un rituale mentale e silenzioso, fatto di pensieri puri e visione spirituale del mondo.

💠 Due verità compatibili

E così, mentre i discepoli di Krishna celebrano il fuoco del sacrificio e del kirtan, e i figli spirituali di Shiv Baba si raccolgono nel silenzio del Murli, io — RamShyam — porto entrambe le fiamme nel mio cuore.

Perché forse, nel tempo confuso del KaliYuga, il vero Brahmana è colui che
🔸 non si definisce da un solo lignaggio,
🔹 ma incarna la purezza e la conoscenza in ogni pensiero, in ogni parola, in ogni scelta.

📝 Nota personale

Questo scritto nasce da una riflessione interiore profonda, figlia di un percorso che non vuole scegliere tra due strade, ma onorare entrambe. Mi chiamo Renzo Samaritani, ma sul sentiero dell’anima mi è stato dato il nome di Ramananda Das nel lignaggio vaishnava, e oggi abbraccio anche il nome di RamShyam, che unisce in me il ricordo di Rama e l’amore di Shyam, Krishna. Sono uno studente regolare della Brahma Kumaris, e allo stesso tempo discepolo di Srila Prabhupada. In entrambi i cammini vedo la luce dell’Eterno, e cerco di vivere ogni giorno come un umile servitore della Verità. Questo articolo non rappresenta nessuna organizzazione ufficiale, ma è solo la voce di un’anima in cammino che sogna un dialogo tra i mondi.

🕊️ RamShyam
Trani, giugno 2025

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