di Elena Monti

La responsabilità delle parole (e delle immagini) nell’era dei “post-veri”
“La menzogna fa il giro della terra mentre la verità si sta ancora allacciando le scarpe.”
— attribuito a Jonathan Swift
Negli ultimi giorni è circolata, fra bacheche e gruppi cittadini, l’ennesima immagine «sensazionale»: un fotomontaggio — generato con l’intelligenza artificiale — che mostra nuovi edifici spuntare fin quasi a bagnarsi nel mare, oscurando la vista del nostro Castello. Per molti è bastato un clic per indignarsi; per qualcuno, quel clic è divenuto un’arma politica da brandire contro l’Amministrazione comunale.
Come Partito Trani Orizzonte e Associazione Orizzonte Comune osserviamo con crescente amarezza questo fenomeno: non la sana dialettica, ma la distorsione deliberata dei fatti allo scopo di denigrare la città e guadagnare qualche like — o peggio, qualche voto — sotto la bandiera dell’“opposizione a tutti i costi”. Le critiche, quando sono fondate, sono linfa vitale per la democrazia; la calunnia, invece, ne è il veleno.
“Il sommo bene dello Stato è la concordia; la menzogna la divide, la verità la consola.”
— Cicerone, De Officiis
Criticare senza distruggere
Ricordiamo che i progetti edilizi cui si allude verranno realizzati ben lontano dalla riva, in un’area arretrata rispetto all’ex-macello; nessuna muraglia di cemento erigerà barriere fra il Castello e il mare. Eppure, una simulazione artificiosa basta a scatenare la narrazione di una città «venduta» e di amministratori «in combutta». È un cinema già visto: prima si fabbrica lo scandalo, poi lo si usa come prova del proprio allarme.
Chi ama davvero Trani — qualunque sia la sua sensibilità politica — non può permettere che la nostra immagine venga infangata agli occhi del mondo per convenienza elettorale. I social traducono ogni post in decine di lingue, proiettando la reputazione di Trani ben oltre il ponte di via La Giudecca. Denigrare la città significa svalutare il lavoro di chi vi investe, vi studia, vi lavora e la sogna migliore.
Dalla polemica sterile al confronto fecondo
“La virtù sta nel mezzo: evitare gli eccessi è segno di saggezza.”
— Aristotele, Etica Nicomachea
Noi ci dissociamo da questa deriva e rilanciamo una proposta semplice: torniamo ai fatti. Chiediamo a tutti — attivisti, amministratori, testate locali, semplici cittadini — di:
- Verificare le fonti prima di condividere immagini o “rivelazioni” clamorose.
- Argomentare le proprie critiche con dati, atti, numeri; non con suggestioni artificiali.
- Rispondere nel merito, non sull’onda dell’emotività o del pregiudizio.
- Riconoscere il bene fatto, perché il progresso di Trani non è una vittoria di parte, ma della comunità intera.
Costruire, non demolire
“Non erigere ponti di mattoni, se prima abbatti quelli di fiducia.”
— Plutarco
La storia di questa città insegna che le epoche più luminose sono nate dal dialogo fra idee diverse, non dalla loro reciproca distruzione. Il nostro orizzonte resta quello di un’opposizione costruttiva: vigilare, segnalare, correggere, ma anche applaudire quando si opera per il bene comune.
E a chi preferisce la scorciatoia della diffamazione diciamo, con fermezza e senza rancore, che Trani non merita una campagna permanente di autolesionismo mediatico. Merita, semmai, energia civica, visione lunga e il coraggio di pronunciare una parola tanto semplice quanto rivoluzionaria: verità.
“Sapere aude — abbi il coraggio di servirti del tuo intelletto.”
— Orazio
Che questo sia l’impegno — e l’esempio — che lasciamo in rete e nelle piazze. Perché le intelligenze (artificiali o umane) possano davvero aiutarci a costruire ponti, non muri.
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