
🕉️ Siamo Figli di una Coscienza Superiore – Riflessioni dal Kurukshetra Interiore
Domenica 6 luglio 2025, nel corso dell’incontro Zoom guidato dall’Associazione, si è aperta una nuova luce sullo studio della Bhagavad-gītā, esplorata attraverso lo sguardo luminoso e trasformante della scuola Gauḍīya Vaiṣṇava.
🎙️ Il punto di partenza è stato il Gītā Prema Amrita Prārthana, che invita ogni aspirante devoto a bere direttamente dalla fonte della saggezza: la bocca di Krishna stesso. Uno studio non accademico, ma profondamente devozionale, incentrato su tre tappe spirituali: sambandha (la relazione con Dio), abhidheya (la pratica del servizio), e prayojana (lo scopo ultimo: l’amore puro per Dio).
✨ Il significato nascosto dei Pandava
Un passaggio particolarmente toccante è stata l’analisi del termine “Pāṇḍuputrānām”, che va ben oltre la genealogia: non è solo essere figli biologici di Pāṇḍu, ma incarnare uno spirito di resa e servizio al Signore. In contrasto con Duryodhana e i Kaurava, i Pandava vengono qui elevati a simboli eterni di devozione e umiltà.
🛡️ La Bhagavad-gītā diventa allora una mappa del cuore umano, un campo di battaglia interiore – il nostro Kurukshetra personale – dove ogni giorno si combatte tra resa e ribellione, tra servizio a Krishna e schiavitù dell’ego.
📿 Educazione moderna e dimenticanza spirituale
Ampio spazio è stato dato alla critica dell’educazione contemporanea: una formazione che esalta l’ego, l’ambizione, la competizione e la gratificazione materiale, ma dimentica completamente la vera natura dell’anima. La lezione ha ricordato che l’essere umano è, nella sua identità più profonda, un servitore eterno del Signore – Krishnera nitya dāsa – e che ogni deviazione da questa verità porta solo smarrimento, frustrazione e schiavitù al ciclo di nascita e morte.
🎓 È stato evocato anche l’esempio potente di Dhrishtadyumna, nato da un sacrificio per distruggere il maestro Drona, a dimostrare quanto l’addestramento senza valori può diventare un’arma a doppio taglio.
🌸 La vera rivoluzione: la resa al Guru e il servizio
Ciò che davvero libera, ciò che purifica, ciò che porta alla gioia autentica – si è sottolineato – è la sottomissione al Guru, la pratica del sharanāgati e l’associazione con i devoti sinceri (sādhu-saṅga), che rendono la nostra determinazione più forte e il nostro amore per Dio più stabile.
L’incontro si è concluso con una riflessione profonda: la nostra vera identità non è né sociale, né culturale, né biologica. Siamo Radhadasi, servitori e servitrici di Śrīmatī Rādhārāṇī, e ogni cosa che ci accade – inclusa la perdita di beni o sicurezze – è solo un passo voluto da Krishna per avvicinarci a Lui.
💠 Che le parole di oggi germoglino nel cuore di tutti i devoti e devoti potenziali del mondo.
🌺 Jaya Śrī Guru-Gaurāṅga!