1) Sintesi in 4–6 punti
- Il vero pellegrinaggio non è fisico: è restare nel ricordo del Padre (Shiv Baba) durante la giornata; così l’anima diventa pura.
- Compito dei “figli del Messaggero”: dare il messaggio con dolcezza, non discutere né difendersi; una sola preoccupazione: che tutti conoscano il Padre e l’eredità.
- Brahmini in cammino: tenere il cuore leggero, lasciare abitudini impure e tornare alla coscienza dell’anima.
- Pilgrimage interiore = energia costante: la Guida è unica, il percorso è interiore.
- Distacco benevolo: “non reagire, rispondere” con verità e pace.
2) Pratica del giorno (dharna + yoga)
- Yoga: 3 volte oggi, 5 minuti: punto-di-luce nell’Anima Suprema; respiro calmo; “Io sono pace, dono pace”.
- Dharna: oggi niente controversie. Se nasce un confronto, fermati, ascolta, rispondi con un pensiero elevato.
- Traffic-control: 60″ alle 12:00, 16:00, 20:00, prima di dormire: fermati, ricorda “Baba è con me”.
3) Sezione Avyakt7 — riassunto breve (23 maggio 2016)
- L’esperienza è più importante delle parole: le scritture cambiano, l’ego cerca certezze.
- Ego = sentirsi feriti; riconoscerlo lo dissolve.
- Le frasi spirituali non vanno feticizzate: oggi posso dire l’opposto di ieri se la circostanza cambia.
- Nessuna “offerta” di paradiso: osserva te stesso; quando l’“io” si alleggerisce, le etichette religiose perdono presa.
- Tutte le credenze sono uguali; ciò che conta è la coscienza che matura.
4) Bhakti-touch
- Ricorda Nārāyaṇa/Kṛṣṇa come amico del cuore (sakhā): offri un pensiero di gratitudine e lascia che la devozione si trasformi in seva: parole gentili, servizio silenzioso, cucina sattvica per qualcuno.
5) Versione laica
- 3 atti consapevoli: respiro profondo, pausa prima di rispondere, un gesto di gentilezza. È “igiene mentale” quotidiana.
